lunedì 30 maggio 2011

Ascoli Piceno Chiesa di Santa Maria Intervineas

Chiesa di Santa Maria Intervineas ad Ascoli Piceno

Nella nostra regione il patrimonio artistico-architettonico riconducibile allo stile romanico è assai rilevante: oltre cento abbazie e duecento manufatti romanici. Ad Ascoli la presenza di questo stile è particolarmente significativa, con ben 16 chiese romaniche, tutte in travertino (S. Vittore, S. Angelo Magno, S. Gregorio, S. Venanzio, S. Maria Intervineas, S. Salvatore, ecc.).: ognuna unica, ognuna bellissima. La costruzione della chiesa di Santa Maria Intervineas viene fatta risalire al IX o X secolo, con rifacimento del XIII secolo. Se ne ha notizia sicura nel 996, quando viene citata in un diploma di Ottone III con il titolo di plebs. Plebs, ovvero pieve, era un titolo attribuito a quelle chiese, gestite da un collegio di presbiteri, che avevano particolari mansioni e diritti nell'ambito di una circoscrizione territoriale, la più importante delle quali era quella di amministrare il battesimo. La denominazione "inter vineas" trova diverse spiegazioni: probabilmente deriva dal fatto che la chiesa sorgeva tra coltivazioni di viti ai margini dell'antico centro della città. Un'antica tradizione vuole, invece, che in seguito al ritrovamento di un' antica icona tra le vigne di Campo Parignano si desse luogo alla sua edificazione. La chiesa, gravemente danneggiata alla fine dell' '800, fu restaurata negli anni '50. L'interno è a tre navate, ripartito alternativamente da colonne e pilastri di forma rettangolare. Nella zona presbiteriale si osserva l'antico livello del pavimento, attribuito al sec. XII; nella parete di fondo dell'abside, a livello del suolo, si aprono delle finestrelle feritorie che servivano alla difesa della chiesa e ci permettono di identificarla come una chiesa-fortezza. Le sue pareti, come è tipico del romanico, sono le pagine aperte della “Bibbia dei poveri”: offrivano letture religiose a coloro che non sapevano leggere in un tempo in cui l’analfabetismo era imperante. Su di esse affiorano notevoli tracce di affreschi di vari stili e soggetti. In alto, sulla parete alta della navata centrale ammiriamo l"Ultima Cena" (XIII sec.), il ciclo di affreschi più complesso. Notiamo gli apostoli in posizione frontale, mentre il piatto con i pesci è visto dall'alto. Sull'ultimo pilastro di sinistra, una "Madonna col Bambino tra S. Giovanni Evangelista e S. Michele Arcangelo che pesa le anime" (XIII sec.). Il tema iconografico della Madonna con il Bambino, molto frequente nelle nostre chiese, è testimonianza della particolare diffusione del culto mariano nel territorio e della pluralità delle committenze. Particolarissima è inoltre l'immagine del "San Michele che pesa le anime" che rimanda al culto del santo particolarmente venerato dai longobardi. Nella navata destra ci accoglie la tanto venerata "Madonna con il Bambino" chiamata dal popolo "Madonna dell'Impiccato" e nella parete di fondo della navata centale il pregevole monumento sepolcrale a Nicola Pizzuti, umanista ascolano vissuto alla corte dei Bentivoglio da Bologna e morto nel 1477. Il ciborio in travertino, finemente scolpito in stile gotico rinascimentale, presenta nella volta a crociera affreschi di scuola crivellesca rappresentanti i quattro evangelisti e le Virtù cardinali.

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per info e visite guidate ad Ascoli Piceno e nelle Marche:  info@guideturistichemarche.it

Tour Guide Senigallia - guided tour Senigallia


La Rotonda, Senigallia

Tour Guide Senigallia

Since 1853 Senigallia was one of the most popular seaside resorts on the Adriatic Coast with its thirteen kilometres of golden sands, the famous Velvet Beach.

Thanks to the quality of the services it provides, and the clean and safe bathing, the town has been awarded the prestigious Blue Flag of the Foundation for Environmental Education in Europe.

Although its prosperity nowadays depends on  tourists, Senigallia is a town with a long history. 
Its name bears witness to its earliest inhabitants - the Galli Senoni, a Celtic tribe who settled here round the 4thC BC. In the 15thC it was widely celebrated for its enormous commercial fair - the Maddalena Fair. 

The tourist guide of Senigallia will suggest a guided tour of the most remarkable sites of Senigallia.

The finest monument is the old fort, the Rocca Roveresca, built in 1480.


The most important events taking place in Senigallia are:

Festival of European music (June)
Summer Jamboree ( rock festival - July)
Pane Nostrum ( food festival - September)


Information and booking: Tourist Guide Marche - Tourist guide Senigallia




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For guided tours please contact  alessandro@guideturistichemarche.it

Tourist Travel Guide Serra San Quirico



Tourist Travel Guide Serra San Quirico

The most striking feature of Serra San Quirico is the belt of its medieval walls that its early inhabitants built out over the streets, creating picturesque covered roads , the so-called "copertelle". The tourist guide of Serra San Quirico will show you the town's map Museum (Cartoteca Storica Regionale) , holding a collection of regional maps dating back to the 1200s. Worthy visiting is the baroque church of Santa Lucia.
Another good reason to visit Serra San Quirico is to try the town's calcioni, pastries with their curious sweet and sour cheese and lemon filling.
In Spring Serra San Quirico hosts the International Theatre Festival for chidren

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Guida Turistica Osimo - Visita guidata Osimo





Osimo conserva resti di età romana: mura di cinta, ruderi di fonte Magna e statue acefale esposte nel Lapidario del palazzo comunale.

Da visitare

Il duomo di San Leopardo, in stile romanico - gotico, con l’interessante cripta che custodisce i sarcofagi dei primi martiri osimani.
Accanto al duomo si può ammirare il Battistero, con un prezioso fonte battesimale.
Di notevole interesse è la visita sotterranea alle grotte.
Osimo, infatti, è famosa per i suoi venti chilometri di gallerie sotterranee. 
Il camminamento ipogeo visitabile, ricco di bassorilievi e di suggestive istoriazioni di carattere religioso, è denominato il Cantinone, perché era il refettorio dei frati ubicato nel sotterraneo dell’antico Convento di San Francesco. Le grotte furono utilizzate, in passato, dai Frati Francescani anche come luogo di sepoltura.
La soprastante chiesa, conosciuta popolarmente come il santuario di San Giuseppe da Copertino, meta di pellegrinaggi, fu costruita in seguito all’abbattimento del vecchio edificio religioso francescano, per dare posto alla nuova costruzione.
Il teatro La Nuova Fenice, sede di numerosi spettacoli e concerti di musica classica, è caratterizzato da decorazioni ottocentesche.
Palazzo Campana, un tempo prestigioso collegio maschile, è oggi sede della Biblioteca Comunale e Archivio Storico, del Museo Civico ed Archeologico e della Civica Raccolta d’Arte.
La Chiesa di San Marco custodisce un capolavoro del Guercino, la Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena.

Ad Osimo si trovano molte dimore settecentesche, Ville Bellini, Villa Cannone, Villa Leopardi Dittaiuti, Villa Montecervo, Villa Montecalvo, Villa Orsi, Villa Montegallo, ubicate fuori dal centro storico, le quali conservano giardini di notevole interesse culturale.

Nei dintorni

Il Santuario della Madonna Addolorata di Campocavallo (fraz. di Osimo) è situato a circa tre chilometri dal centro storico. 
La chiesa ha uno stile neogotico-lombardo e venne costruita su progetto dell'osimano Costantino Costantini nel 1892. Si racconta, secondo la leggenda, che il 16 giugno 1892, i fedeli videro la Vergine muovere gli occhi. Il prodigio si diffuse rapidamente e portò a Campocavallo pellegrini da ogni regione d'Italia e d'Europa.
Nella località Montetorto, fraz. Casenuove è stato rinvenuto un impianto di produzione agricola, forse appartenente ad una villa rustica romana (fine I sec. a.C. - IV/V sec. d.C.). Lo scavo archeologico ha messo in luce torchi vinari ed oleari che permettevano le fasi di spremitura, raccolta e conservazione dei liquidi. È, inoltre, presente, nella stessa località, la chiesa di san Filippo de Plano, attuale precettoria dell’ordine dei Templari, risalente al 1192.

Eventi e manifestazioni
Spettacoli e stagione di prosa al teatro La Nuova Fenice
Festa della trebbiatura ( agosto)
Sagra della rana ( luglio)
Festa del covo ( agosto)

Per info e prenotazioni visite guidate nella provincia di Ancona: alessandro@guideturistichemarche.it

giovedì 26 maggio 2011

Natural Parks and Nature Reserves



Wherever you may find yourself in the Marche, the Apennine mountains are never very far away. They form the region's western border and offer some of its finest scenery as well as providing a home for some of Italy's most fascinating wildlife.
Large areas have now been designated natural parks.
The Parco Naturale dei Monti Sibillini, in the southwest corner, is the region's largest park, spreading over 40 km of mountain peaks and continuing westwards into Umbria. The mountains take their name from a legend that one of the sibyls hid here in a cave on Monte Sibilla known as Grotta delle Fate (Cave of the Furies) when she was chased out of the underworld.

Monte Vettore (2476 mts), at the centre of the park, is the highest mountain in the Region. The huge rocky walls and crags in its eastern side, with such eerie names as Pizzo del Diavolo (Devil's Beard) and Gola dell'Infernaccio (Hell's Gorge), are every bit as dramatic as the landscape of the Dolomites.

The most unusual feature of the area, however, is the vast area of upland plain called the Piano Grande to the west. In May and June, this huge expanse of treeless plateau, 1250 mts above sea level, eight kilometres long and five wide, is transformed into a carpet of wild flowers. Among the poppies you'll find wild tulips and exotic alpine flowers such as carex buxbaumii.

The mountains which frame it are also a botanist's paradise. Alpine Edelweiss (Leontopodion nivale), martagon lily, bear berry, Apennine cinquefoil and alpine buckthorn are just some of the species here. The park is also rich in bird life - buzzards, kestrels, sparrow hawks as well as rare sightings of golden eagle, peregrine falcon, rock partridge, eagle owl and chough.

The Torricchio Riserva Naturale, just north of the Monte Sibillini park, is a small World Wildlife Fund reserve covering around 300 hectares (800 acres). The Val di Tazza at its centre is a narrow gorge flanked by the wooded slopes of Monte Torricchio (1444 mts) and Monte Fema (1575 mts). The area is particularly rich in flowers - white asphodel, orchids, cyclamen, wild strawberries - which attract many interesting species of butterfly, including the rare alcon blue (Maculinea alcon), which some naturalists regard as a specie all of its own and which is in danger of extinction. Animals include badgers, red squirrels, wildcats and the occasional wolf.


Monte Conero, just south of Ancona provides the only really rugged coastline in the Marche, rising spectacularly out of the sea to a height of just over 500 metres. It's position half way up the Italian peninsula has made it an important meeting point for many species of northern and southern European maritime flora, including rarities like Bellevalia dubia, Fumana arabica and Aspodeline liburnica. The park boasts over a thousand species of wild plants, as well as a rich bird life. And if that's not enough, the views out over the sea are stunning.



There is another nature reserve inland, near the Cistercian abbey of Fiastra. Here the wildlife includes deer, beech-marten, sparrow-hawk, tawny owl, hoopoe and green woodpecker.

The Gola della Rossa-Frasassi regional park, in the area of Genga, is a series of towering limestone gorges which provide the rocky habitat for several golden eagles as well as peregrine falcons and eagle owls. The Frasassi caves, in the heart of the area, are the longest and among the most interesting in Italy with a 240 m high central chamber which is large enough to comfortably hold Milan cathedral.

Below the peaks of Monte Catria and Nerone, the Bosco Tecchie woodland park near Cantiano protects many species of mountain wildlife, including deer, wild boar, porcupine, wolf, buzzard, woodpecker and honey buzzard.

The sheer limestone crags of the Furlo Gorge, to the East, are home for a family of Golden Eagles.

In the northern Marche, the beech woods of Pianacquadio, in the Sasso Simone and Simoncello Regional Park, protect several species of wildlife including deer, fox, badger, beech-marten, heron and Montagu's harrier.



The Colle San Bartolo Regional Park, near Gabicce on the Northern Marche coast, offers guided tours of areas of marshland which are the winter habitat of the herring gull, the Mediterranean gull and the cormorant.




Das Schuhmuseum in Sant'Elpidio a Mare (Fermo)

DAS SCHUHMUSEUM in Sant'Elpidio a Mare (Fermo)


Der Ausstellungspfad wurde konzepiert, um die Wandlungen der Schuhe zu illustrieren, von den ersten Ansätzen im Mittelalter bis hin zu den jüngsten Produktionen, die, in vielen Fällen, regelrechte Kunstwerke darstellen und ein Ergebnis der Kunstfertigkeit und Meisterschaft der lokalen Handwerker sind.
So beginnt mit den treuen Rekonstruktion eines Handwerksladen die Entdeckung einer vielleicht wenig bekannten aber überaus überraschungsreichen Welt, wo die Einfachheit der Gesten seit jeher die Kreativität und Experimentierung begleitet und so einen erheblichen Beitrag zur Evolution der Sittengeschichte leistet. Das Museum enthält Tausende von Fundstücken, wie Schuhe, Leisten, Maschinen und Geräte für die Verarbeitung, die von Branchenunternehmen oder Privatpersonen gespendet und nach in drei Sektoren gegliederten Themenbereichen ausgestellt wurden.
Die Sektion “Schuhe aus allen Zeiten und Orten” besteht fast ausschließlich aus der Sammlung des Cavaliere Vincenzo Andolfi und umfasst Schuhe, Stiefel, Sandale, Holzschuhe und Pantoffeln, die aus China, Indien, Kanada, Südamerika, aber auch aus vielen europäischen und afrikanischen Staaten stammen. Die Sammlung enthält außerdem antike Drücke, alte Werkzeuge, besondere Schuhanzieher und kleine Stoff-, Metall- und Keramikschuhe.
Die Sektion “Schuhe der berühmten Persönlichkeiten”, in ständiger Expansion, umfasst Schuhe, die prominenten Persönlichkeiten aus dem kirchlichen Milieu gehörten, wie Papst Johannes Paul II, Papst Johannes XXIII, Papst Leone XIII, und dem Kardinal Achille Ratti; die Schuhe vieler Sportstars, wie u.a. Gino Bartali, Francesco Moser, Mario Cipollini, Yuri Chechi, Giovanni Trapattoni, Valentino Rossi, Marco Tardelli, Eddie Irvine, Simona Vesprini, Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Zidane und Stefano Cerioni; und auch die von Sängern und Persönlichkeiten aus dem Showbusiness wie Milva, Angelo Branduardi, Bobby Solo, Maestro Detto Mariano und dem berühmten Tenor Beniamino Gigli.


MUSEUM OF FOOTWEAR - S.Elpidio a Mare (Fermo)

The exhibition space has been designed to illustrate the transformations that footwear has undergone, from the first medieval approaches to the most recent productions which, in many cases, are real works of art, the fruit of the ability and skills of local craftsmen.
Thus from the faithful reproduction of a craft workshop we embark on the discovery of a world perhaps
little known, but full of surprises, where the simplicity of the actions involved has always been accompanied by creativity and experiments, making a very incisive contribution to the evolution of the history of both costumes and customs.
The Museum conserves thousands of exhibits, including shoes, lasts, machines and tools for production, donated by companies or by individuals, exhibited in thematic areas and divided into sections.
The section “Footwear of every Time and Place” consists almost exclusively of the collection
of Cav. Vincenzo Andolfi which comprises shoes, boots, sandals, clogs and slippers from China, India, Canada and Latin America, but also from many European and African countries. Completing he collection there are old prints and tools, unusual shoe-horns, and cloth, metal and ceramic bootees.
The section “Shoes of Famous People”, in continuous expansion, contains footwear belonging to important people in the religious world such as Pope John Paul II, Pope John XXIII, Pope Leo XIII and Cardinal Achille Ratti, the shoes of many sporting champions including Gino Bartali, Francesco Moser, Mario Cipollini, Yuri Chechi, Giovanni Trapattoni, Valentino Rossi, Marco
Tardelli, Eddie Irvine, Simona Vesprini, Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Zidane and Stefano Cerioni; and also footwear donated by singers and show-business stars such as Milva, Angelo Branduardi, Bobby Solo, Maestro Detto Mariano and the celebrated tenor Beniamino Gigli.


For guided visits please contact
info@guideturistichemarche.it

Guide Turistiche Marche


lunedì 23 maggio 2011

Guida Turistica Offida - Visita guidata di Offida


Guida Turistica Offida - Visita guidata Offida

Il percorso della visita guidata di Offida inizia dalla Rocca progettata dall'architetto Baccio Pontelli. Accanto ad essa ci dà il benvenuto il monumento alle Merlettaie (1983) di Aldo Sergiacomi, che ci ricorda la tradizionale lavorazione locale del pizzo a tombolo.
Si prosegue per Piazza del Popolo, dove troviamo l'elegante Palazzo Comunale nel cui interno è stato ralizzato anche il teatro citadino, il "Teatro Serpente Aureo".
In Piazza del Popolo si affacia anche la Collegiata nuova, costruita alla fine del Settecento da Lazzaro Giosafatti, e, poco distante, vi è la chiesa di S. Agostino, dove, nella cappella del Miracolo Eucaristico, si conserva in un reliquiario gotico l'ostia sacra relativa ad un miracolo avvenuto a Lanciano nel 1273.
Il principale monumento di Offida è la chiesa di Santa Maria della Rocca che sorge su una rupe isolata dal paese.

Gastronomia
Offida è rinomata per la produzione di vini.
Le specialità locali sono i "funghetti", dolcetti duri e croccanti realizzati con farina, acqua, zucchero e anice, e il "chichiripieno", una focaccia rustica farcita molto piccante.

Nei dintorni

Visita guidata ad Ascoli Piceno;
visita guidata a Ripatransone;
visita guidata a Grottammare;
visita guidata ad Acquaviva Picena.


posted by Guide Turistiche Marche - Guide Turistiche abilitate di Ascoli Piceno e provincia
per info e prenotazioni  Guide Turistiche per Offida:  stefania@guideturistichemarche.it

Guida Turistica Serra San Quirico


Guida Turistica Serra San Quirico - Visita guidata Serra San Quirico

Da vedere
L’antico borgo delimitato dalle antiche mura conserva i tratti medioevali, sulle cui cortine insistono case che lasciano libera la strada di collegamento dei torrioni con il cassero, dando luogo alle cosiddette “copertelle”, che prendono luce dai finestroni con arco a pieno centro e ogivale. Il tratto delle mura verso occidente, con relative copertelle, conserva ancor’oggi tre torrioni quadrangolari. Del cassero è ben conservata la torre grande di forma sostanzialmente quadrangolare, che venne costruita tra il 1360 e il 1374.
Nella parte più elevata, dove sorge il castello, sorge la chiesa parrocchiale dei SS. Quirico e Giulitta che si raggiunge facilmente dalla piazza centrale scendendo sulla destra. Salendo le scalette, partendo dalla piazza XX Settembre, si raggiunge la chiesa di S. Lucia, appartenente ai monaci silvestrini.
L’edificio religioso è uno dei più bei scrigni barocchi delle Marche. Negli ambienti dell'ex convento di S. Lucia, è stata allestita la Cartoteca regionale, che ospita una nutrita collezione di carte, mappe e incisioni, fondamentali per comprendere la geografia storica delle Marche.
Nei pressi della piazza è ubicata la chiesa di S. Filippo Neri, impreziosita all’esterno da un bel portale, mentre all’interno da una pregevole cantoria lignea.

Enogastronomia
La cucina di Serra San Quirico ha conservato gli usi alimentari e le tradizioni storiche, soprattutto nei pranzi festivi, più fortemente caratterizzati dall'uso di piatti devozionali di antichissima nascita spesso costituiti da dolci.Nella Ricorrenza dei Defunti vengono preparate le fave dei morti, a gennaio invece il dolce della Befana, il 6 di gennaio le pecorelle, a Pasqua i calcioni forse il dolce più particolare per l'utilizzo del formaggio pecorino, sempre a Pasqua la frittata con la mentuccia caratterizzata dalla presenza di quest’erba (nepitella).

Eventi e manifestazioni

Rassegna Nazionale Teatro della Scuola (maggio)
Il Paese dei Balocchi ( luglio)

Nei dintorni

Visita guidata alla bellissima abbazia di Sant'Elena.
La visita guidata di Serra San Quirico vuol anche dire anche percorrere i sentieri del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi che la cingono e raccontano la storia della sua realtà millenaria.

Guide Turusitiche Marche - Guida Serra San Quirico
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Tourist Travel Guide Jesi

Guided tour Jesi - Tourist guide Jesi 

Jesi is one of the most beguiling towns in Ancona inland and boasts a sophisticated old centre and lively cultural life. The guided tour of Jesi starts by looking at its  massive 14thC walls, built on Roman foundations and later strengthened with  towers, and topped by houses.

Piazza Federico II lies at the north-eastern end of the town where the Roman forum of Aesis once lay. Its name recalls the birth here of the Medieval Hohenstaufen Emperor Frederick II in a tent on 26 December 1194.

A few steps down Via Pergolesi and you will be in Piazza Colocci and in front of Jesi most remarkable building, Palazzo della Signoria . This Renaissance palace was built at the end of the 15thC ; the large rampant lion above the entrance is the symbol of the power the city once held.

Inside the tourist guide of Jesi will show you the courtyard with brick piers on the first level, marble on the second and wooden on the third.

Carry on along Via Pergolesi to Piazza della Repubblica,  Jesi largest square is dominated by the 18thC theatre, Teatro Pergolesi, home to a prestigous opera season and named after the composer Pergolesi,who was born here in 1710.

Jesi  most flamboyant building is Palazzo Pianetti, which houses the civic art gallery. Gorgeous  is the sugar-candy stucco work in the long galleria. This decoration alone would merit a visit; special mention to some of Lorenzo Lotto finest works: the Judgement of Santa Lucia, the Visitation, the Annunciation and the Deposition.


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mercoledì 18 maggio 2011

Visita guidata a Loreto

Loreto è uno dei maggiori luoghi di pellegrinaggio al mondo e il più grande santuario mariano d’Italia.



Da vedere

Il santuario della Santa Casa di Loreto, costruito su di un´imponente bastionata, risale ai secc. XV-XVI: all´interno della grande chiesa tardorinascimentale, è conservato, racchiuso in un rivestimento di marmo magnificamente scolpito (opera di Bramante, 1509), il piccolo edificio in muratura che fu la casa della Vergine Maria di Nazaret, che,  secondo la leggenda, arrivò a Loreto nel 1294, trasportata dagli angeli.

La basilica custodisce capolavori dei migliori artisti del Quattrocento e del Cinquecento, quali Melozzo da Forlì, Luca Signorelli e il Pomarancio.

Il Palazzo Apostolico, che circoscrive per due terzi la Piazza della Madonna e al cui centro si trova la Fontana Maggiore, ospita al secondo piano la Pinacoteca della Santa Casa, nella quale sono conservati dipinti, sculture, arazzi e maioliche provenienti dal Santuario e donati alla Santa Casa nel corso dei secoli, pregevoli tele di Lorenzo Lotto, la prestigiosa collezione di ceramiche rinascimentali e dieci arazzi raffaelleschi.
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Si ricorda che la visita guidata in Basilica è autorizzata solo con l'uso degli auricolari che possono essere affittati in Piazza della Madonna al costo di euro 1.50 a pax.
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La tradizione lauretana
La Santa Casa di Loreto
La città di Loreto si è sviluppata intorno alla celebre Basilica che ospita la Santa Casa di Nazareth dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque, visse e ricevette l'annuncio della nascita miracolosa di Gesù.
La tradizione tramanda che, quando nel 1291 i  musulmani cacciarono definitivamente i cristiani da Gerusalemme e tentarono poi di riconquistare Nazareth, un gruppo di angeli prese la Casa e, dopo alcune peregrinazioni,  la portò in volo fino a Loreto. Per questo motivo la Madonna di Loreto è venerata come patrona degli aviatori.
Gli studi iniziati sin da pochi anni dopo questo evento mettono in luce, senza ombra di dubbio, la provenienza della Casa dalla Palestina, sia per lo stile architettonico che per l'uso di materiali costruttivi, sconosciuti al territorio delle Marche ed invece molto usati all'epoca in Terrasanta.
Altre evidenze della terra di origine provengono dai dipinti e dai graffiti, tuttora visibili, che ritraggono Santi della Chiesa Orientale e testomoniano il passaggio dei pellegrini che sin dall'era di Costantino visitarono la Casa.
Inoltre, le dimensioni dell'abitazione coincidono con quelle del "vuoto" rimasto a Nazareth.                                                                                                                                               Una recente teoria, supportata dal ritrovamento di documenti posteriori al 1294, afferma che il trasferimento fu operato dai principi Angeli, un ramo della famiglia imperiale di Costantinopoli, che trasportarono le pietre per mezzo di una nave. Questa teoria è  oggetto di discussione, principalmente per il fatto che tutti i mattoni della Casa sono ancora saldati nella malta con una tecnica mai usata in Italia, ma che si utilizzava  2000 anni fa in Palestina: questo rende evidente che i crociati avrebbero dovuto fisicamente staccarla e trasportala come un unico blocco.
Entrambe le tesi sono, comunque, concordi sul fatto che la Casa partì da Nazareth nel 1291 e, dopo essere transitata per la Dalmazia, rimanendo per circa tre anni a Tersatto (ora un quartiere della città di Fiume in Croazia), giunse a Loreto nella notte tra il 9 e  il 10 dicembre del 1294.                                                                                                                                                      Nel 1469, per iniziativa del vescovo di Recanati Nicolò delle Aste e in seguito con Papa Paolo II, iniziarono i primi  lavori di costruzione dell’odierna basilica, dapprima in  forme gotiche e successivamente rinascimentali. Il sistema difensivo della Basilica, su progetto di Baccio Pontelli, si caratterizza per un camminamento di ronda, coperto e sospeso su beccatelli aggettanti lungo il perimetro della basilica. La facciata, in stile rinascimentale, presenta tre bei portali in bronzo; la cupola ottagonale fu progettata da Giuliano da Maiano, mentre il disegno del campanile si deve al celebre architetto Vanvitelli. L’interno, a croce latina, custodisce preziosi affreschi di Luca Signorelli, realizzati nella Sagrestia di San Giovanni, e pregevolissimi affreschi di Melozzo da Forlì, prodotti nella Sagrestia di San Marco; la Sala del Tesoro o del Pomarancio, che affrescò la volta con scene raffiguranti la vita della Madonna e realizzò la Pala d’altare con la Crocifissione , fu voluta da Clemente VIII per accogliere i  doni votivi lasciati dai pellegrini nel corso del tempo. Gli affreschi del Pomarancio sono considerati un capolavoro del tardo manierismo romano, ai cui canoni l’artista si attenne, coniugando lo stile di Michelangelo e Raffaello. Sotto la cupola è custodita la Santa Casa di Nazaret, con la statua della Madonna nera che sostituisce un’originaria statua cinquecentesca distrutta da un incendio. La ricopre interamente un pregevole rivestimento marmoreo disegnato dal Bramante, con statue di sibille, profeti e bassorilievi raffiguranti scene di vita della Madonna. Tra le cappelle straniere, decorate nel 1800 grazie alle offerte dei cattolici di varia nazionalità, spiccano la cappella tedesca , affrescata da Ludovico Seitz con reminescenze del Gotico internazionale, e la cappella francese con dipinti a fresco di Charles Lameire , che rivelano un gusto decorativo quasi da arazzo.
Il Museo dell’antico Antico Tesoro del santuario è situato nei piani superiori del braccio ovest del Palazzo Apostolico. Si è venuto formando alla fine del secolo XIX con oggetti e dipinti provenienti per lo più dal Palazzo Apostolico e dalla Basilica, compresi alcuni affreschi staccati dalla cupola della Basilica ed eseguiti dal Pomarancio. Fra i vari oggetti d'arte spiccano le pregevoli tele di Lorenzo Lotto, che, fatta eccezione per quella dei SS. Cristoforo, Rocco e Sebastiano, ornavano il coro della Basilica,  la prestigiosa collezione di ceramiche rinascimentali e i dieci arazzi su cartoni o copia di cartoni di Raffaello.


Nei dintorni


A pochi chilometri merita una visita Castelfidardo, che vanta una secolare tradizione nella fabbricazione di fisarmoniche. Da non perdere la visita al museo internazionale della fisarmonica e al Monumento Nazionale della Battaglia di Castelfidardo del 1860.Eretto nel 1912, sorge nel parco comunale.

Sulla tavola


A Loreto resta forte l’impronta della tipica cucina marchigiana che impone l’ assaggio dei vincisgrassi, lasagna al forno tipica delle Marche, e tagliatelle con sugo fatto con animali da cortile. Arrosti, bolliti e fritture di carne come le costolette di agnello sono dei secondi meravigliosi per il palato, serviti con vini rossi.


Eventi e manifestazioni


Rassegna internazionale di musica sacra Virgo Lauretana ( aprile) www.rassegnalauretana.it
Corsa del drappo ( Settembre)
Manifestazioni religiose relative alla Traslazione della Santa Casa ( 9-10 dicembre) www.santuarioloreto.it


posted by Guide Turistiche Marche autorizzate dalla Delegazione Pontificia per Loreto

per info e prenotazioni        
info@guideturistichemarche.it

Visita guidata a Fabriano


 
Fabriano lega la sua storia alla carta: è una delle pochissime città al mondo dove ancora oggi si fabbrica carta a mano.
Immancabie, pertanto, la visita al  famoso Museo della Carta.


             

La visita guidata della città di Fabriano include:
il Palazzo del Podestà;
la fontana dello Sturinalto , costruita ad imitazione della Fontana Maggiore di Perugia;
la Cattedrale di San Venanzio che conserva l'abside trecentesca, gli affreschi di Allegretto Nuzi raffiguranti episodi della vita di San Lorenzo, e numerosi dipinti di autori manieristi e barocchi tra cui le tele sulle storie della Passione e della Crocifissione (1620 ca.) del caravaggesco Orazio Gentileschi;
il Palazzo Municipale (XIV - XV sec.);
l´ex-ospedale di Santa Maria del Buon Gesù;
il Teatro Gentile, che fu completato nel 1884. Esso prende il nome dal pittore Gentile da Fabriano, il più illustre e raffinato esponente del Gotico Internazionale, che qui nacque (ca. 1370 -1427). Il Teatro Gentile vanta una ricca stagione teatrale, sinfonica e concertistica.

L'itinerario guidato di Fabriano può proseguire anche con la visita dei seguenti monumenti:
chiesa di San Nicolò, con dipinti del Guercino, di Giacinto Brandi e Giuseppe Malatesta;
chiesa rococò del Sacro Cuore;
l’Oratorio del Gonfalone;
l’Oratorio della Carità;
Chiesa di San Domenico, con affresco di Allegretto Nuzi;
Chiesa dei Santi Biagio e Romualdo, nella cui cripta è conservato il sarcofago marmoreo con le reliquie di San Romualdo, fondatore dell’ordine camaldolese;
museo della Farmacia Mazzolini Giuseppe, tra i più importanti d’Italia;
il singolare museo della bicicletta.


Sulla tavola

Il prodotto tipico di Fabriano è il salame. La data del 22 aprile 1881 è una pietra miliare nella storia del salame lardellato fabrianese e ne testimonia la notorietà; infatti è la data apposta sulla lettera che Giuseppe Garibaldi scrisse all'amico Benigno Bigonzetti per ringraziarlo dei preziosi salami fabrianesi ricevuti. Per rilanciare e tutelare la produzione del Salame di Fabriano è stato costituito il Consorzio per la Produzione e la Tutela del Salame di Fabriano.
Un altro prodotto tipico di origine suina è la soppressata di Fabriano.
                                                               
Nei dintorni 

Suggeriamo i seguenti siti:
visita guidata all’Abbazia di San Biagio in Caprile,
visita guidata all’Abbazia di Val di Castro, eretta da San Romualdo;
visita guidata all’Eremo di S. Maria di Val di Sasso, in posizione di grande fascino sulla valletta di Valleremita;
visita guidata al monastero benedettino di San Cassiano in Valbagnola;
visita guidata all'Eremo di Fonte Avellana
visita guidata ad alcuni castelli, edificati a scopo di difesa, che hanno preservato l’originario impianto medievale: sono i castelli di Bastia, Castelletta, Collamato e Precicchie, immersi nella lussureggiante valle del fiume Giano;
visita guidata all' abbazia di  San Vittore alle Chiuse in  località San Vittore  di Genga;
visita guidata  al museo speleo paleontologico di Genga




Eventi e manifestazioni

Palio di San Giovanni Battista ( giugno)
Poiesis: poesia, cinema, musica, teatro,danza
Presepe vivente di Precicchie http://www.castelloprecicchie.it/    ( dicembre)

Scheda di visita guidata a Fabriano (Ancona)

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Lorenzo Lotto e le Marche



Lorenzo Lotto was born in Venice in around 1480 but worked in Treviso and Bergamo, in Northern Italy, as well as in Le Marche. Towards the end of his life he settled in Loreto. He became a lay brother in the Monastery of the Holy House in 1554 and died there in 1556.

Here are some of the places in Le Marche where you...... can see his works:

ANCONA - Pinacoteca civica - Virgin and Child Enthroned with Saints (1538)


* ANCONA - Church of San Francesco alle Scale - Assumption (1555)

* CINGOLI - Madonna of the Rosary (1539).

* JESI - Pinacoteca civica - Deposition (1512), S.Lucia Altarpiece (1532).

* LORETO - Museum - Presentation to the Temple

* MOGLIANO - Church of Santa Maria Assunta - Assumption (1548)

* MONTE SAN GIUSTO - Church of Santa Maria in Telusiano - Crucifixion

* RECANATI - Villa Colloredo-Mels - Polyptych of San Domenico (1508); Transfiguration (c1512); Annunciation (c1528).





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Guided tours in Ancona Macerata Fermo Ascoli Piceno Loreto
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Visita guidata a Torre di Palme (Fermo)



Torre di Palme è un luogo senza tempo, immerso in un paesaggio senza confini, disteso sulla collina, tra mare, cielo e terra. Nelle giornate serene la luce qui è particolare, ed ogni colore acquista una sua peculiare brillantezza.
Il primo insediamento si chiamava Palma e si trovava in basso, vicino al mare. Per motivi di salubrità, e per meglio difendersi dagli attacchi di pirateria, la popolazione si portò in alto, dove già operavano gli Eremitani. Il nuovo insediamento mantenne il nome di Palma, cui si aggiunse il riferimento alla “ Torre” del Castello, e divenne Torre di Palma. Dalle antiche chiesine furono ricostruite Santa Maria a Mare e S. Agostino, abbellite successivamente con opere di Vittore Crivelli, Jacobello di Bonomo e Vincenzo Pagani e il paesino conserva intatto ancora oggi il suo stupendo patrimonio di architettura medioevale.
Il Piazzale del Belvedere era anticamente l'orto del convento degli Eremitiani. Qui, nel punto panoramico più bello di Torre di Palme, dove lo sguardo spazia dal Monte Conero fino al sud della costa marchigiana, sorge la Chiesa di Santa Maria a Mare.
La prima chiesa fu costruita intorno al XII secolo utilizzando i resti della chiesetta di S. Pietro, di cui abbiamo testimonianze nel pluteo, a destra entrando, nel battistero e nelle colonne dell'abside. La facciata, in laterizio e pietra, presenta un rosone sopra al timpano. L'interno è a pianta rettangolare, a tre navate, senza abside. La struttura originaria resta solo nel transetto, sopraelevato rispetto alle navate. Le due colonne che reggono l'arco centrale presentano basi e capitelli diversi fra loro, probabilmente i materiali di recupero della chiesa di San Pietro. Il resto della chiesa è il risultato dell' intervento del 1912, quando la navata originaria fu divisa in tre navate con volte a crociera, nelle cui vele l'artista di Porto San Giorgio Sigismondo Nardi ha dipinto nel 1912 l'Assunta e alcuni titoli che le Sacre Scritture attribuiscono a Maria. Al Nardi dobbiamo tra l'altro anche l'apparato pittorico del Teatro Storico di Porto San Giorgio.
Sulle pareti del presbiterio affiorano tracce importantissime della pittura nelle Marche dal XIV al XVI secolo: a sinistra ammiriamo San Sebastiano, in alto, e la Madonna con due angeli, in basso, attibuiti a Paolo da Visso. A sinistra dell'altare affreschi di scuola umbra del XIV sec.; nell'arcosolio della tomba del priore una Madonna con Bambino tra S. Caterina d'Alessandria e San Paolo che presenta il priore inginocchiato (scuola marchigiana, 1350). Infine, stupefacente, un volto,  (sulla parete sinistra, grande come una mattonella e coperto dal vetro), attribuito ai Salimbeni di San Severino Marche (XV sec.)





posted by M. Stefania Conti,  Guida Turistica abilitata per la provincia di Fermo   stefania@guideturistichemarche.it

Visita guidata a Macerata



Da vedere 
Il monumento simbolo di Macerata è lo Sferisterio, una delle opere più significative del tardo Neoclassicismo europeo. La struttura, armonica e maestosa, garantisce perfetta visibilità e ottima acustica.
La costruzione dello Sferisterio fu voluta da alcuni maceratesi benestanti per dotare la città di una struttura permanente per il gioco del pallone col bracciale e contemporaneamente di un’arena per la tauromachia, la caccia al toro, che era molto popolare nello stato pontificio. Con gli anni lo Sferisterio perse l’originaria destinazione sportiva per diventare palcoscenico per la musica lirica. L’Aida di Giuseppe Verdi fu la prima opera rappresentata nel 1921.

La visita guidata alla città Macerata inizia dal centro della città, che è Piazza della Libertà, sulla quale prospettano edifici pubblici e monumentali: il Palazzo del Comune, la loggia dei Mercanti, il Palazzo della Prefettura, la Chiesa di San Paolo, la Torre dell'Orologio e il Teatro Lauro Rossi.

Nel lato settentrionale della piazza domina il Palazzo della Prefettura, grande e austero edificio in cotto, antica residenza dei legati pontifici. Ha un portale marmoreo del 1509 con ricche candelabre e a destra di esso tracce di archi ogivali della prima costruzione (sec. XIII).

Sul lato orientale della piazza si trova la chiesa di San Paolo, costruita tra il1623 e il 1655, con la facciata grezza, in cotto. La chiesa venne officiata fino al 1810 dai Barnabiti, nel 1830 fu ceduta dal governo pontificio al Comune.
A destra della chiesa, sotto un voltone, si trova l'ingresso al Palazzo dell'Università, edificio seicentesco che un tempo ospitava il collegio dei Barnabiti.
Continuando la visita della piazza incontriamo:
lo stupendo Teatro di Macerata, il Teatro Lauro Rossi;
la Torre Civica, progettata da Galasso da Carpi, alta 64 metri, dalla cui terrazza di coronamento si ammira un panorama unico che spazia dai monti Sibillini al mare;
il Palazzo Comunale con facciata in stile neoclassico sulla quale è stata collocata, nel 1952, l'immagine della Madonna della Misericordia con l’iscrizione Civitas Mariae;
la Loggia dei Mercanti, piccolo gioiello rinascimentale fatto realizzare tra il 1504 e il 1505 dal Cardinale Alessandro Farnese.

La visita guidata prosegue in Piazza S. Vincenzo Strambi con la Chiesa della Madonna della Misericordia ed il Duomo

Nei dintorni

A pochi chilometri da Macerata suggeriamo:
visita guidata all' Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, uno dei monumenti più insigni e meglio conservati dell’architettura cistercense in Italia, con il suo particolare stile di transizione dal Romanico al Gotico, immersa nella spirituale bellezza del paesaggio naturale di dolci colline.
Visita guidata alla Chiesa di San Claudio al Chienti (Corridonia);
visita guidata alla chiesa di Santa Maria a piè di Chienti (Montecosaro);
visita guidata alla Pala di Lorenzo Lotto, "la Crocifissione", nella chiesa di Sata Maria in Telusiano a Monte San Giusto;
visita guidata a Tolentino


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martedì 17 maggio 2011

Visita guidata ad Offida : Santa Maria della Rocca




Visita guidata alla chiesa di Santa Maria della Rocca di Offida (Ascoli Piceno).

Nel 1039 il feudatario Longino di Azone donò il Castello di Offida ed altre sue proprietà, chiese e castelli, situati nell'attuale vallata del Tesino, a Suppone Abate di Farfa, sottomettendo se stesso, la moglie e i figli all'Abbazia.
Ad Offida i monaci decisero di fondare uno dei più importanti monasteri del Piceno, e la nuova chiesa venne terminata nel 1330, come si può leggere nell'epigrafe posta sul muro esterno dell'abside settentrionale.
La chiesa sorge su una rupe all'estremità occidentale dell'abitato di Offida, perfettamente inserita nell'ambiente naturale circostante, in un luogo panoramico di rara e stupefacente bellezza.
Le sue forme architettoniche presentano le caratteristiche tipiche dello stile romanico-gotico.
L'esterno è in laterizio, ornato da eleganti lesene e archetti trilobati.
L'interno è diviso in due piani comunicanti fra loro. La grande chiesa superiore ad aula, con transetto appena pronunciato, termina nelle tre absidi poligonali decorate con eleganti affreschi in gotico fiorito (1423): ammiriamo sante vergini e martiri, angeli musicanti e, seduti sui loro troni, i profeti, colti in diverse incombenze dello “scriptorium” monastico: uno scrive, uno legge utilizzando una lente, uno ancora tempera la punta della penna. Alla cripta si può accedere direttamente dalla gradinata alla base dell'abside principale, attraverso il bel portale in travertino con decorazioni a fogliame ed animali fantastici (sec. XIV). Entrando nella cripta ci accoglie un ambiente di grande suggestione e spiritualità. Le pareti sono decorate con affreschi attribuiti al Maestro di Offida raffiguranti immagini di Santi e, nelle due piccole cappelle laterali, le storie di Santa Lucia e di Santa Caterina d'Alessandria: essi sono uno dei momenti più alti della pittura trecentesca del Piceno.
Lasciando la chiesa soffermiamoci ad osservare l'Agnello Mistico che è stato scolpito sul primo gradino in travertino per accogliere e salutare il fedele con un bene augurante quadrifoglio fra le zampe!

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Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra



Visita guidata all' Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra

L' Abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra è uno dei monumenti più insigni e meglio conservati dell’architettura cistercense in Italia, con il suo particolare stile di transizione dal Romanico al Gotico. La delicata e spirituale bellezza del paesaggio naturale, le dolci colline, la verdissima pianura e una selva rigogliosa fanno da scenografica cornice a questo gioiello architettonico del sec. XII. L’itinerario della visita guidata all'Abbazia di Fiastra tocca gli ambienti più importanti del monastero: la chiesa, il chiostro, la sala capitolare, il refettorio, le grotte, il “cellarium” e la sala delle oliere, che attualmente ospita una raccolta di reperti provenienti dal vicino Parco Archeologico di “Urbs Salvia” (Urbisaglia). La visita guidata include anche il parco del Palazzo dei Principi Giustiniani-Bandini, ultimi proprietari del complesso abbaziale.


posted by Maria Stefania Conti , guida turistica delle province di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo e della Basilica di Loreto
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Visita guidata a Caldarola



Da vedere
Caldarola, piccolisimo centro di 1.800 abitanti nella provincia di Macerata, è un autentico gioiello di architettura e urbanistica, nonchè culla del manierismo marchigiano. Diede i natali a Simone de Magistris (1538-1613), artista dalle straordinarie qualità pittoriche, collocabile storicamente tra Lorenzo Lotto e El Greco.

L'urbanistica di Caldarola si distingue da quella di quasi tutti i paesi vicini per lo più posti sui colli. L'attuale struttura sorse alla fine del '500 per volontà del card. Evangelista Pallotta, su una piccola pianura alla destra del fiume Chienti.
La piazza, il porticato che la cinge da due lati, la collegiata di San Martino, i palazzi ai lati, le quattro vie che dalla piazza salgono verso il castello ortogonalmente alla facciata del palazzo comunale, tutti sono concepiti con un progetto unitario, quando a Roma, a Loreto, a Montalto Marche si sperimentavano i principi urbanistici cari agli architetti di Sisto V.
Caldarola fu privilegiata, non solo perché sulla via dei pellegrinaggi per Loreto e Roma, ma soprattutto per l'opera generosa del card. Evangelista Pallotta, stretto collaboratore di Papa Sisto V, Prefetto della Fabbrica di S. Pietro dal 1589 al 1620, il quale volle la nuova edificazione della piccola cittadina.

Dall'alto del colle, infine, il castello residenziale dei Conti Pallotta dà un volto indimenticabile a tutto il paese di Caldarola imponendosi con l'armonia di una costruzione rinascimentale.
Il castello conserva ancora intatte le mura, la merlatura guelfa, i cammini di ronda ed il ponte levatoio. La visita riguarda circa 20 ambienti tra pian terreno e piano nobile, dove ogni arredo, ogni soprammobile, ogni minimo dettaglio è collocato nel propio contesto originale.

Nei dintorni

visita guidata a San Ginesio, uno dei Borghi più belli d'Italia;
visita guidata a Tolentino;
visita guidata al Castello della Rancia
visita guidata all' Abbazia di Fiastra


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Info Guide Turistiche per Caldarola:  stefania@guideturistichemarche.it
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Guida turistica Senigallia


Senigallia è uno dei più ricercati centri del turismo balneare della costa Adriatica con i suoi tredici chilometri di sabbia dorata, la “famosa spiaggia di velluto”.




Da vedere
Il monumento più importante di Senigallia è la rocca roveresca, classico esempio di architettura militare del Rinascimento.

La visita guidata di Senigallia continua in Piazza del Duca con la caratteristica fontana delle anatre; vi si affacciano il Palazzo del Duca, fatto costruire da Guidobaldo II della Rovere come dimora di rappresentanza della corte, e il palazzetto Baviera, d'origine trecentesca e riadattato con impronta rinascimentale.
Il Foro annonario è uno degli angoli più animati e caratteristici della città: l'edificio è in stile neoclassico contornato da un porticato di trenta colonne doriche in cotto, ventiquattro delle quali formano le due esedre laterali e sei il corpo centrale. Ogni giorno vi si tiene il mercato del pesce, oltre che della frutta e della verdura.
La visita guidata di Senigallia prosegue lungo il Fiume Misa, dove si possono ammirare i portici Ercolani costruiti nella seconda metà del '700 con grossi blocchi di pietra bianca dell'Istria ed eretti per ospitare la Fiera.

Il palazzo comunale di Senigallia fu costruito agli inizi del '600: alla sua base è alloggiata la Fontana del Nettuno, la cui statua è probabilmente un reperto di epoca romana.

Dietro il palazzo comunale si trova il Palazzo Mastai della fine del XVI secolo. Qui nacque Pio IX, il Papa del Risorgimento Italiano. Il palazzo ospita all'interno il museo che raccoglie i ricordi del grande Pontefice con cimeli di notevole valore storico, artistico e religioso.
La guida turistica di Senigallia vi mostrerà un interessante luogo di culto: la Chiesa della Croce, costruita all'inizio del '600. L’interno rettangolare, ricco di decorazioni barocche, custodisce la “Deposizione” del Barocci.

La visita guidata di Senigallia termina con la famosa “Rotonda a mare”, una piattaforma circolare che venne costruita nel 1933. Già nella metà del 1800, al tempo della Bella Epoque, venne innalzata una prima piattaforma in legno per attività idroterapiche e ricreative, alla quale si accedeva dallo stabilimento Bagni Marittimi


Nei dintorni

A pochi chilometri da Senigallia segnaliamo:
visita guidata a Corinaldo, città natale di Santa Maria Goretti, che vanta una cinta muraria tra le meglio conservate della regione;

visita guidata ad Arcevia, esempio di architettura fortificata con i suoi otto castelli;

visita guidata a Ostra, che vanta il Santuario della Madonna della Rosa, eretto nel 1754, che conserva numerose tavolette votive e bandiere turche del 1717;

visita guidata a Serra de’ Conti, dove si potranno ammirare il monastero di S. Maria Maddalena, del sec. XVI e il Museo delle Arti monastiche, prezioso documento della vita quotidiana delle suore di clausura.

Sulla tavola

La cucina locale vanta numerose specialità a base di pesce: il famoso brodetto, la zuppetta di cappole e cannelli e i sardoncini scottadito.

Uno dei vini doc delle Marche, il “Lacrima di Morro d’Alba”, viene prodotto in un ristretto comprensorio a Nord del fiume Esino che comprende il territorio del Comune di Morro d'Alba che dà il nome al vino, oltre che di Senigallia, Monte San Vito, S.Marcello, Belvedere Ostrense e Ostra.

Oltre ad essere Bandiera Blu, Senigallia è insignita della Bandiera Verde Agricoltura, un riconoscimento che certifica la qualità del suo territorio, la salvaguardia dell’ambiente e la particolare attenzione rivolta alla modernizzazione e valorizzazione dell’agricoltura.

La pasta e i cereali rivestono un ruolo importante nel settore del biologico. Notevole è la produzione dell’olio di oliva. Senigallia è infatti la città con il maggior numero di produttori di olive della provincia di Ancona ed è stata di recente inserita nel gruppo delle città dell'olio.

Eventi e manifestazioni
Festa internazionale della musica (giugno)
Summer Jamboree Festival internazionale di musica e cultura dell'America degli anni '40 (luglio/agosto)
Fiera di Sant'Agostino (agosto)
Pane nostrum ( settembre)


posted by Guide Turistiche Marche - Guide Turistiche Senigallia

Visita guidata a Jesi

Guida turistica Jesi - visita guidata Jesi 


La visita guidata di Jesi inizia dalla cinta muraria che risale al Trecento e fu ampliata nel Quattrocento. E' dotata di porte, torrioni quadrati, poligonali e cilindrici e cortine coronate da beccatelli.
In Piazza Federico II sorge la Cattedrale di San Settimio.
Nei pressi è situato l’ex convento di San Floriano del XII secolo, realizzato da Andrea Vici, attualmente sede del Teatro-Studio Valeria Moriconi.
Si prosegue in Piazza Ghislieri, dove si erge il Palazzo della Signoria, (1486-98), realizzato da Francesco di Giorgio Martini in eleganti e solenni forme rinascimentali, sormontato da un grande leone rampante coronato, stemma della città, ed un portale rinascimentale detto Porta Salara, ugualmente del Martini. Ospita la Biblioteca Planettiana, ricca di oltre 110 mila volumi, e l’Archivio storico comunale, con documenti risalenti fino al XII secolo. Proseguendo la visita guidata di Jesi , si arriva in Piazza della Repubblica dove prospetta il Teatro Pergolesi, edificato tra il 1791 e il 1796.
In via XV Settembre si erge Palazzo Pianetti (sec. XVIII), interessante edificio in stile rococò con cento belle finestre e un giardino all’italiana, sede della Pinacoteca civica, nella quale si possono ammirare alcuni capolavori del Lotto, tra cui La Pala di Santa Lucia e la grandiosa galleria a stucchi rococò.
La visita guidata di Jesi termina con una sosta presso la Chiesa di San Marco, che custodisce affreschi di scuola riminese.

Enogastronomia

La celebrità di Jesi, si deve al Verdicchio, uno dei vini bianchi più quotati nel mondo, riconosciuto doc e docg.
L'Enoteca Regionale delle Marche, punto di riferimento della visita guidata di Jesi e di percorsi enogastronomici, è allestita nelle cantine dell'antico palazzo Balleani e offre agli appassionati una rassegna completa dell'enologia locale. La curiosità per il Verdicchio, tuttavia, induce a risalire ancora la valle dell'Esino, dapprima fino a Fabriano e quindi fino a Matelica, altro santuario di questo vino, scoprendo come il cambio d'esposizione dei vigneti porti a risultati sensibilmente diversi.


Eventi e manifestazioni

Il Palio di San Floriano, di cui si hanno le prime notizie nel secolo XII. La rievocazione storica è stata proposta a partire dal 1996 e prevede la partecipazione di numerosi Comuni della Vallesina.
Vengono riproposti gare e cortei storici con sbandieratori, arcieri e tamburini.


Nei dintorni

Visita guidata di Maiolati Spontini, dove si trova la casa natale del musicista Gaspare Spontini, divenuta museo;
visita guidata di Cupramontana, luogo di produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi, dove si trova il Museo internazionale delle etichette del vini;
visita guidata di Montecarotto dove ha sede il museo della Mail Art, con importanti opere di Orfeo Tamburi, Pericle Fazzini e Arnoldo Ciarrocchi;
visita guidata all'abbazia romanica di Sant'Elena a Serra San Quirico e visita guidata di Serra San Quirico,
visita guidata di Morro D'Alba con la caratteristica "scarpa";
visita guidata di Serrà dei Conti con il Museo delle arti monastiche;
visita guidata di Arcevia e dei suoi castelli.

posted by Guide Turistiche Marche  Guide Turistiche abilitate per la Regione Marche - Guide turistiche Jesi
Per info e prenotazione visite guidate a Jesi e nella provincia di Ancona andrea@guideturistichemarche.it; www.guideturistichemarche.it; www.anconaguideturistiche.weebly.com

Guida turistica Ancona


Guida turistica Ancona - Visita guidata Ancona

Da vedere
Ancona, capoluogo di regione e di provincia, deve le origini del proprio nome alla parola greca “ankon”, gomito, che appunto ricorda la particolare morfologia della sua costa.
Nel corso della visita guidata si possono ammirare numerose chiese e palazzi di notevole interesse storico artistico.
Da visitare: la Cattedrale di S. Ciriaco, splendida basilica romanico-gotica costruita sulle fondamenta di un tempio italico del IV sec a.C e di una successiva chiesa paleocristiana del VI sec., la Chiesa romanica di Santa Maria della Piazza, i resti dell' anfiteatro romano (I sec. d. C.) , il trionfale Arco di Traiano in fondo al porto ( I sec. d.C.), la Chiesa di San Francesco alle Scale e la Loggia dei Mercanti in stile gotico fiorito veneziano, il Palazzo degli Anziani, la Chiesa di San Domenico , i cinquecenteschi Palazzi Ferretti  e Bosdari che ospitano rispettivamente il Museo Archeologico delle Marche e la Pinacoteca Comunale e l'ottocentesco Teatro delle Muse.
Fulcro del commercio cittadino è la centralissima piazza Roma con la fontana dei cavalli, disegnata dall’anconetano Scipione Daretti e decorata dallo scultore Darlè nel 1775. Nelle vicinanze si trova un’altra fontana: la suggestiva fontana del Calamo o delle Tredici Cannelle, la cui antichità è attestata dal nome, di chiara derivazione greca, che ricorda l’ambiente palustre in cui sorgeva.
La visita di Ancona cintinua nel quartiere del Passetto dove sorge il monumento ai caduti della guerra del 1915-1918 disegnato in epoca fascista.
ll Passetto è la spiaggia di Ancona. Sono note le sue grotte che furono scavate dai pescatori alla base della rupe, a partire dalla fine del 1800, allo scopo di ricoverare le proprie barche. Ai nostri tempi rappresentano delle suggestive attrazioni turistiche.
Interessante e unico nel suo genere è il Museo Omero, nato con lo scopo di colmare questo vuoto nel panorama dei servizi culturali per non vedenti e anche per offrire uno spazio innovativo dove la percezione artistica passa attraverso suggestioni plurisensoriali extra visive.


Gastronomia
La ricetta di più antica tradizione è lo stoccafisso all’anconetana, che va cotto in teglia con le patate tagliate a grossi spicchi, il pomodoro, gli aromi naturali composti da odori mescolati e tritati. E’ consuetudine nella città dorica abbinare allo stoccafisso all’anconetana il Rosso Conero, vino storico di questa terra, dal colore rubino intenso e dal sapore corposo. Un altro piatto tipico di Ancona è il tradizionale brodetto, una caratteristica zuppa di pesce. Per cucinarlo occorrono tredici varietà di pesce, alcune delle quali vanno trattate in apposito tegame, prima delle altre, per il diverso tempo di cottura.Tra i piatti di pesce si segnala inoltre il “mosciolo” , cioè il mitilo pescato nella zona di Portonovo. Ciò che lo differenzia dalla cozza d’allevamento è la ricchezza di concrezioni e il profumo intenso di mare.Tra le paste, non si può non menzionare i “vincisgrassi” , tradizionale piatto marchigiano: si tratta di un timballo di sfoglia di pasta di casa al forno, che ad Ancona conosce anche varianti di pesce nel condimento.

Eventi e manifestazioni

Fiera di San Ciriaco ( 1-4 maggio)
Fiera internazionale della pesca ( Maggio)
Ancona jazz summer festival ( Luglio)
Festival Adriatico Mediterraneo ( agosto, settembre)
Festa del mare ( settembre)
Regata del Conero ( settembre)
Klezmer Festival


Nei dintorni

Visita guidata di Loreto: a mezz’ora di auto da Ancona si raggiunge Loreto, sede del più grande santuario mariano d'Italia, visitato da milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo. La città è legata alla venerazione della Santa Casa di Nazareth, che secondo la leggenda fu portata in volo dagli angeli. Baccio Pontelli, Luigi Vanvitelli, Bramante, Melozzo da Forlì, Luca Signorelli, Jacopo Sansovino e Lorenzo Lotto sono alcuni tra gli artisti che hanno lavorato a Loreto, lasciandovi opere pregevolissime.
Vale poi la pena di visitare, a circa 50 km di distanza, le grotte di Frasassi, uno spettacolo di natura unico, fra i complessi carsici più noti d’Italia.

Guide Turistiche Marche   - Ancona
Guida Ancona  - Guida turistica Ancona Andrea Giordani www.guideturistichemarche.it; e-mail: andrea@guideturistichemarche.it; tel  + 39 339 2964619
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