Loreto è uno dei maggiori luoghi di pellegrinaggio al mondo e il più grande santuario mariano d’Italia.
Da vedere
Il santuario della Santa Casa di Loreto, costruito su di un´imponente bastionata, risale ai secc. XV-XVI: all´interno della grande chiesa tardorinascimentale, è conservato, racchiuso in un rivestimento di marmo magnificamente scolpito (opera di Bramante, 1509), il piccolo edificio in muratura che fu la casa della Vergine Maria di Nazaret, che, secondo la leggenda, arrivò a Loreto nel 1294, trasportata dagli angeli.
La basilica custodisce capolavori dei migliori artisti del Quattrocento e del Cinquecento, quali Melozzo da Forlì, Luca Signorelli e il Pomarancio.
Il Palazzo Apostolico, che circoscrive per due terzi la Piazza della Madonna e al cui centro si trova la Fontana Maggiore, ospita al secondo piano la Pinacoteca della Santa Casa, nella quale sono conservati dipinti, sculture, arazzi e maioliche provenienti dal Santuario e donati alla Santa Casa nel corso dei secoli, pregevoli tele di Lorenzo Lotto, la prestigiosa collezione di ceramiche rinascimentali e dieci arazzi raffaelleschi.
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Si ricorda che la visita guidata in Basilica è autorizzata solo con l'uso degli auricolari che possono essere affittati in Piazza della Madonna al costo di euro 1.50 a pax.
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La tradizione lauretana
La Santa Casa di Loreto
La città di Loreto si è sviluppata intorno alla celebre Basilica che ospita la Santa Casa di Nazareth dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque, visse e ricevette l'annuncio della nascita miracolosa di Gesù.
La tradizione tramanda che, quando nel 1291 i musulmani cacciarono definitivamente i cristiani da Gerusalemme e tentarono poi di riconquistare Nazareth, un gruppo di angeli prese la Casa e, dopo alcune peregrinazioni, la portò in volo fino a Loreto. Per questo motivo la Madonna di Loreto è venerata come patrona degli aviatori.
Gli studi iniziati sin da pochi anni dopo questo evento mettono in luce, senza ombra di dubbio, la provenienza della Casa dalla Palestina, sia per lo stile architettonico che per l'uso di materiali costruttivi, sconosciuti al territorio delle Marche ed invece molto usati all'epoca in Terrasanta.
Altre evidenze della terra di origine provengono dai dipinti e dai graffiti, tuttora visibili, che ritraggono Santi della Chiesa Orientale e testomoniano il passaggio dei pellegrini che sin dall'era di Costantino visitarono la Casa.
Inoltre, le dimensioni dell'abitazione coincidono con quelle del "vuoto" rimasto a Nazareth. Una recente teoria, supportata dal ritrovamento di documenti posteriori al 1294, afferma che il trasferimento fu operato dai principi Angeli, un ramo della famiglia imperiale di Costantinopoli, che trasportarono le pietre per mezzo di una nave. Questa teoria è oggetto di discussione, principalmente per il fatto che tutti i mattoni della Casa sono ancora saldati nella malta con una tecnica mai usata in Italia, ma che si utilizzava 2000 anni fa in Palestina: questo rende evidente che i crociati avrebbero dovuto fisicamente staccarla e trasportala come un unico blocco.
Entrambe le tesi sono, comunque, concordi sul fatto che la Casa partì da Nazareth nel 1291 e, dopo essere transitata per la Dalmazia, rimanendo per circa tre anni a Tersatto (ora un quartiere della città di Fiume in Croazia), giunse a Loreto nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294. Nel 1469, per iniziativa del vescovo di Recanati Nicolò delle Aste e in seguito con Papa Paolo II, iniziarono i primi lavori di costruzione dell’odierna basilica, dapprima in forme gotiche e successivamente rinascimentali. Il sistema difensivo della Basilica, su progetto di Baccio Pontelli, si caratterizza per un camminamento di ronda, coperto e sospeso su beccatelli aggettanti lungo il perimetro della basilica. La facciata, in stile rinascimentale, presenta tre bei portali in bronzo; la cupola ottagonale fu progettata da Giuliano da Maiano, mentre il disegno del campanile si deve al celebre architetto Vanvitelli. L’interno, a croce latina, custodisce preziosi affreschi di Luca Signorelli, realizzati nella Sagrestia di San Giovanni, e pregevolissimi affreschi di Melozzo da Forlì, prodotti nella Sagrestia di San Marco; la Sala del Tesoro o del Pomarancio, che affrescò la volta con scene raffiguranti la vita della Madonna e realizzò la Pala d’altare con la Crocifissione , fu voluta da Clemente VIII per accogliere i doni votivi lasciati dai pellegrini nel corso del tempo. Gli affreschi del Pomarancio sono considerati un capolavoro del tardo manierismo romano, ai cui canoni l’artista si attenne, coniugando lo stile di Michelangelo e Raffaello. Sotto la cupola è custodita la Santa Casa di Nazaret, con la statua della Madonna nera che sostituisce un’originaria statua cinquecentesca distrutta da un incendio. La ricopre interamente un pregevole rivestimento marmoreo disegnato dal Bramante, con statue di sibille, profeti e bassorilievi raffiguranti scene di vita della Madonna. Tra le cappelle straniere, decorate nel 1800 grazie alle offerte dei cattolici di varia nazionalità, spiccano la cappella tedesca , affrescata da Ludovico Seitz con reminescenze del Gotico internazionale, e la cappella francese con dipinti a fresco di Charles Lameire , che rivelano un gusto decorativo quasi da arazzo.
Il Museo dell’antico Antico Tesoro del santuario è situato nei piani superiori del braccio ovest del Palazzo Apostolico. Si è venuto formando alla fine del secolo XIX con oggetti e dipinti provenienti per lo più dal Palazzo Apostolico e dalla Basilica, compresi alcuni affreschi staccati dalla cupola della Basilica ed eseguiti dal Pomarancio. Fra i vari oggetti d'arte spiccano le pregevoli tele di Lorenzo Lotto, che, fatta eccezione per quella dei SS. Cristoforo, Rocco e Sebastiano, ornavano il coro della Basilica, la prestigiosa collezione di ceramiche rinascimentali e i dieci arazzi su cartoni o copia di cartoni di Raffaello.
Nei dintorni
A pochi chilometri merita una visita Castelfidardo, che vanta una secolare tradizione nella fabbricazione di fisarmoniche. Da non perdere la visita al museo internazionale della fisarmonica e al Monumento Nazionale della Battaglia di Castelfidardo del 1860.Eretto nel 1912, sorge nel parco comunale.
Sulla tavola
A Loreto resta forte l’impronta della tipica cucina marchigiana che impone l’ assaggio dei vincisgrassi, lasagna al forno tipica delle Marche, e tagliatelle con sugo fatto con animali da cortile. Arrosti, bolliti e fritture di carne come le costolette di agnello sono dei secondi meravigliosi per il palato, serviti con vini rossi.
Eventi e manifestazioni
Rassegna internazionale di musica sacra Virgo Lauretana ( aprile) www.rassegnalauretana.it
Corsa del drappo ( Settembre)
Manifestazioni religiose relative alla Traslazione della Santa Casa ( 9-10 dicembre) www.santuarioloreto.it
posted by Guide Turistiche Marche autorizzate dalla Delegazione Pontificia per Loreto
per info e prenotazioni
info@guideturistichemarche.it