mercoledì 18 maggio 2011

Visita guidata a Torre di Palme (Fermo)



Torre di Palme è un luogo senza tempo, immerso in un paesaggio senza confini, disteso sulla collina, tra mare, cielo e terra. Nelle giornate serene la luce qui è particolare, ed ogni colore acquista una sua peculiare brillantezza.
Il primo insediamento si chiamava Palma e si trovava in basso, vicino al mare. Per motivi di salubrità, e per meglio difendersi dagli attacchi di pirateria, la popolazione si portò in alto, dove già operavano gli Eremitani. Il nuovo insediamento mantenne il nome di Palma, cui si aggiunse il riferimento alla “ Torre” del Castello, e divenne Torre di Palma. Dalle antiche chiesine furono ricostruite Santa Maria a Mare e S. Agostino, abbellite successivamente con opere di Vittore Crivelli, Jacobello di Bonomo e Vincenzo Pagani e il paesino conserva intatto ancora oggi il suo stupendo patrimonio di architettura medioevale.
Il Piazzale del Belvedere era anticamente l'orto del convento degli Eremitiani. Qui, nel punto panoramico più bello di Torre di Palme, dove lo sguardo spazia dal Monte Conero fino al sud della costa marchigiana, sorge la Chiesa di Santa Maria a Mare.
La prima chiesa fu costruita intorno al XII secolo utilizzando i resti della chiesetta di S. Pietro, di cui abbiamo testimonianze nel pluteo, a destra entrando, nel battistero e nelle colonne dell'abside. La facciata, in laterizio e pietra, presenta un rosone sopra al timpano. L'interno è a pianta rettangolare, a tre navate, senza abside. La struttura originaria resta solo nel transetto, sopraelevato rispetto alle navate. Le due colonne che reggono l'arco centrale presentano basi e capitelli diversi fra loro, probabilmente i materiali di recupero della chiesa di San Pietro. Il resto della chiesa è il risultato dell' intervento del 1912, quando la navata originaria fu divisa in tre navate con volte a crociera, nelle cui vele l'artista di Porto San Giorgio Sigismondo Nardi ha dipinto nel 1912 l'Assunta e alcuni titoli che le Sacre Scritture attribuiscono a Maria. Al Nardi dobbiamo tra l'altro anche l'apparato pittorico del Teatro Storico di Porto San Giorgio.
Sulle pareti del presbiterio affiorano tracce importantissime della pittura nelle Marche dal XIV al XVI secolo: a sinistra ammiriamo San Sebastiano, in alto, e la Madonna con due angeli, in basso, attibuiti a Paolo da Visso. A sinistra dell'altare affreschi di scuola umbra del XIV sec.; nell'arcosolio della tomba del priore una Madonna con Bambino tra S. Caterina d'Alessandria e San Paolo che presenta il priore inginocchiato (scuola marchigiana, 1350). Infine, stupefacente, un volto,  (sulla parete sinistra, grande come una mattonella e coperto dal vetro), attribuito ai Salimbeni di San Severino Marche (XV sec.)





posted by M. Stefania Conti,  Guida Turistica abilitata per la provincia di Fermo   stefania@guideturistichemarche.it
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